Agire – Campionamento microbiologico

Campionamento microbiologico

Il campionamento microbiologico è il metodo scientifico previsto dalle linee guida per stabilire se nell’impianto è presente una contaminazione batterica, e in particolare quali specie di legionella sono presenti e in quale quantità.

Le attività di campionamento prevedono metodi per eseguire il campionamento presso i siti da esaminare, metodi di trasporto e conferimento dei campioni ai laboratori accreditati, le metodi di preparazione e trattamento dei campioni e le modalità di analisi dei campioni stessi.

I campioni devono essere effettuati, manipolati, trattati e analizzati secondo il metodo definito nelle Linee guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi che tengono in considerazione gli standard ISO11731:1998“Water quality-detection and enumeration of Legionella” e ISO 11731-2: 2004 “Water quality-detection and enumeration of Legionella”: “Direct membrane filtration method for waters with low bacterial counts”.

Quando nelle linee guida viene usato il termine “campionamento” deve intendersi lo svolgimento delle attività previste dalle linee guida stesse, non è possibile utilizzare altri metodi di analisi nelle circostanze previste dalle linee guida.

Il campionamento deve essere effettuato prima che venga attuato un qualunque intervento di disinfezione o pratica preventiva (pulizia e/o disinfezione con qualunque metodo) oppure a distanza di un tempo congruo dalla sua esecuzione (ad esempio dopo circa 48 ore dall’avvenuta messa a regime dell’impianto post intervento).

Dopo un intervento di disinfezione dell’impianto, il controllo microbiologico deve essere ripetuto periodicamente come segue, se non altrimenti disposto:

  • dopo circa 48 ore dalla disinfezione.
  • Se il risultato è negativo, dopo 1 mese.
  • Se anche il secondo controllo risulta negativo, dopo 3 mesi.
  • In caso si confermi, anche con il terzo controllo la negatività, dopo 6 mesi o periodicamente, secondo quanto previsto dalla valutazione e dal relativo Piano di controllo del rischio.

 

Le attività di campionamento, oltre ad essere svolte periodicamente in base alla valutazione dei rischi, dovranno essere svolte anche in seguito al verificarsi di casi di legionellosi, nei tempi e nelle modalità previste dalle linee guida.

Il numero di campioni deve essere proporzionato e rappresentativo alle caratteristiche dell’impianto.

La Legionella deve essere ricercata:

  • negli impianti d’ acqua destinata al consumo umano;
  • negli impianti aeraulici, impianti di raffreddamento a torri evaporative/condensatori evaporativi;
  • fontane decorative, idromassaggi;
  • apparecchiature mediche per la respirazione assistita;
  • impianti d’ acqua termale;
  • qualunque altro impianto risulti evidenziato dalla valutazione del rischio legionellosi o da osservazioni effettuate sul campo) limitando i prelievi ai punti che maggiormente possono essere critici, sia in base allo schema di ciascun impianto a rischio sia in funzione dei dati epidemiologici.

I campioni sono rappresentati principalmente da:

  • acqua del circuito dell’acqua calda sanitaria e di quello dell’acqua fredda sanitaria soprattutto qualora, per quest’ ultima tipologia d’impianto, la temperatura sia superiore a 20°C;
  • depositi (cosiddetti “fanghi”) o sedimenti da serbatoi e altri punti di raccolta dell’acqua;
  • incrostazioni da tubature e serbatoi;
  • biofilm e/o altro materiale attaccato alle superfici interne delle tubazioni, allo sbocco di rubinetti, nei filtri rompigetto, all’ interno del diffusore delle docce, da raccogliere utilizzando dei tamponi;
  • acqua d’ umidificazione degli impianti aeraulici;
  • acqua dell’impianto di raffreddamento a torri evaporative/condensatori evaporativi;
  • filtri da impianti di climatizzazione;
  • aria umidificata (ad es. quella che fuoriesce dalle torri evaporative/condensatori evaporativi;
  • acqua da vasche idromassaggio, fontane decorative;

In esito alle attività di campionamento devono essere eseguite delle specifiche azioni definite dalle Linee guida, in particolare nelle tabelle a seguire sono illustrate le modalità di comportamento in esito a campionamento svolto nelle strutture ad uso civile ed industriale nelle quali si è operato in assenza di casi di legionellosi. Le Linee guida prevedono anche le modalità da tenere per le altre tipologie di attività e per i campionamenti eseguiti in presenza di casi.

Legionella (UFC/L)

Impianti idrici in siti civili ed industriali

Intervento richiesto

Sino a 100 Verificare che le correnti pratiche di controllo del rischio siano correttamente applicate.
Tra 101 e 1.000 In assenza di casi:

Verificare che la struttura abbia effettuato una valutazione del rischio e che le misure di controllo elencate nelle linee guida siano correttamente applicate.

In presenza di casi:

Verificare che siano in atto le misure di controllo elencate nelle linee guida, sottoporre a revisione la specifica valutazione del rischio e effettuare una disinfezione dell’impianto

Tra 1001 e 10.000 In assenza di casi:

-Se meno del 20% dei campioni prelevati risulta positivo l’impianto idrico deve essere campionato, almeno dagli stessi erogatori risultati positivi, dopo aver verificato che le correnti pratiche di controllo del rischio siano correttamente applicate. Se il risultato viene confermato, si deve effettuare una revisione della valutazione del rischio, per identificare le necessarie ulteriori misure correttive. L’impianto idrico deve essere ricampionato dopo l’applicazione delle misure correttive.

-Se oltre il 20% dei campioni prelevati risultano positivi, è necessaria la disinfezione dell’impianto e deve essere effettuata una revisione della valutazione del rischio, per identificare le necessarie ulteriori misure correttive. L’impianto idrico deve essere ricampionato, almeno dagli stessi erogatori risultati positivi.

In presenza di casi:

A prescindere dal numero di campioni positivi, è necessario effettuare la disinfezione dell’impianto e una revisione della valutazione del rischio, per identificare le necessarie ulteriori misure correttive. L’impianto idrico deve essere ricampionato dopo la disinfezione, almeno dagli stessi erogatori risultati positivi

Superiore a 10.000 Sia in presenza che in assenza di casi, l’impianto deve essere sottoposto a una disinfezione (sostituendo i terminali positivi) e a una revisione della valutazione del rischio.

L’impianto idrico deve essere ricampionato, almeno dagli stessi erogatori risultati positivi.

Legionella (UFC/L) Impianti di raffreddamento a torri evaporative o a condensatori evaporativi in siti civili e per tutti i siti industriali

Intervento richiesto

Sino a 1.000 Verificare che le correnti pratiche di controllo del rischio siano correttamente applicate.
Tra 1.001 e 10.000 L’impianto idrico deve essere ricampionato, dopo aver verificato che le correnti pratiche di controllo del rischio siano correttamente applicate e dopo aver incrementato il dosaggio di un biocida appropriato.

Se il risultato viene confermato, si deve effettuare una revisione della valutazione del rischio per identificare le necessarie ulteriori misure correttive.

 

Tra 10.000 e 100.000

Effettuare una disinfezione con un biocida appropriato e la revisione della valutazione del rischio, per identificare le necessarie ulteriori misure correttive, quale l’eventuale pulizia meccanica del bacino dell’impianto a supporto della disinfezione.
Maggiore di 100.000 Fermare l’impianto, effettuare una disinfezione con un biocida appropriato e la revisione della valutazione del rischio, per identificare le necessarie ulteriori misure correttive, quale l’eventuale pulizia meccanica del bacino dell’impianto a supporto della disinfezione.

Riavviare l’impianto quando l’esito del campionamento dopo disinfezione torna a livelli <1000 UFC/L

Il numero di campioni deve essere proporzionato e rappresentativo alle caratteristiche dell’impianto, ad esempio per un impianto di acqua calda sanitaria devono essere effettuati almeno i seguenti prelievi:

  • acqua in mandata (oppure dal rubinetto più vicino al serbatoio/i)
  • acqua in ricircolo
  • acqua dal fondo serbatoio/i di preparazione e/o accumulo
  • almeno 3 punti rappresentativi (ovvero i punti di utilizzo lontani più distanti dall’origine della nella distribuzione idrica e quindi eroganti acqua meno calda)

Per ciascun impianto di acqua fredda devono essere effettuati almeno i seguenti prelievi:

  • fondo serbatoio/i di accumulo
  • almeno 2 in punti rappresentativi (ovvero i punti di utilizzo il più lontani dall’origine della distribuzione idrica e quindi eroganti acqua meno fredda).

Nell pratica si è rilevato che negli impianti idrosanitari sono presenti differenti quantità di Legionella nel punto terminale (es. soffione doccia) rispetto alla legionella presente nell’accumulo o nella rete, si sono quindi individuate due distinte modalità di campionamento; la prima modalità è quella denominata “in condizioni di utilizzo” e consiste nel prelevare il campione immediatamente all’apertura del rubinetto senza flambare il terminale, questa modalità riesce a fare emergere le quantità di Legionella presenti al punto d’uso. Se facciamo scorrere l’acqua per un minuto , chiudiamo il flusso e flambiamo il terminale, riapriamo il rubinetto e facciamo scorrere l’acqua fino al raggiungimento della temperatura di utilizzo e a questo punto eseguiamo il campione, abbiamo la possibilità di stabilire le condizioni generali dell’impianto, rilevando la legionella presente nel sistema di distribuzione.

Le Linee guida descrivono nello specifico le modalità per eseguire i campioni di acqua sanitaria, biofilm, depositi, incrostazioni e filtri.

(fonte: Linee guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi)